LA PLACCA BATTERICA .... E LA CARIE DENTALE

Il punto di partenza della carie dentale è rappresentato dalla cosiddetta PLACCA DENTALE  che è formata da batteri (60-70% del volume della "placca"), materiali organici salivari e prodotti batterici extracellulari che insieme costituiscono un complesso  biofilm, saldamente adeso alla superfici del dente.

La formazione della placca inizia con l'attaccamento delle cellule batteriche alle proteine presenti nella saliva formando una sottile pellicola ( biofilm ) sulla superficie dentale. Alla adesione iniziale piuttosto debole, fa seguito una adesione molto più salda, per mezzo di una serie di derivati del metabolismo batterico, dotati di spiccate proprietà adesive e sintetizzati dai batteri a partire dagli zuccheri (soprattutto saccarosio) e carboidrati presenti nella dieta. All'interno della massa della placca batterica, viene prodotto come materiale terminale una notevole quantità di acido che, protetto dalla diluizione nella saliva, raggiunge localmente concentrazioni sufficienti ad abbassare consistentemente il pH. A tali valori di pH l'equilibrio fra demineralizzazione del dente (perdita di sostanza minerali) e remineralizzazione (acquisizione di sostanze minerali) risulta alterato. L' idrossiapatite, la sostanza che compone i denti e la più dura dell'organismo umano, è scarsamente solubile, ma può diventarlo quando si trovi in ambiente acido. L'aumento dell'acidità, comporta una diminuzione del pH: perché il dente si demineralizzi il pH deve scendere al di sotto del valore critico di 5,5 .Qualsiasi elemento dentale esprime suscettibilità alla patologia cariosa se esposto frequentemente e per lunghi periodi a tale concentrazione di acidi. 
Perché vi sia carie dentale la placca deve contenere batteri capaci di svilupparsi e produrre sostanze acide a valori di pH inferiori a 5,5. 

 

Come si sviluppa la carie dentale.

La carie è un processo distruttivo a carico dei tessuti duri del dente che progredisce gradualmente e si sviluppa in sedi preferenziali: fossette e solchi intercuspidali, a livello del solco gengivale, nelle superfici interprossimali dei denti. Possiamo definire la carie come una malattia decalcificante ad eziologia multifattoriale e possono essere individuati quattro fattori obbligatori che intervengono nella  formazione della lesione cariosa ed interagiscono fra loro:


1 Flora batterica (composta da microrganismi produttori di acidi organici).

2 Organismo ospite (ad es. i denti che presentano tessuti duri acidosolubili).

3 Substrati per i microrganismi (zuccheri + carboidrati fermentabili degli alimenti).

4 Tempo.

Il processo carioso trova il suo punto di partenza nella placca dentale dove la specie batterica responsabile  è rappresentata dallo Streptococcus mutans in larga parte e da altri batteri, quali i  lattobacilli ed altri ancora.
Questi microrganismi cariogeni hanno alcune specifiche caratteristiche:


- abbassano il pH dell'ambiente orale fino a livelli di 4-4,5
- sviluppano e metabolizzano gli zuccheri a valori di pH di 5,5 o inferiori
- producono sostanze acide a valori di pH molto bassi.

- colonizzano la superficie dentale, essendo capaci di sintetizzare i polimeri del glucosio e del fruttosio;
- producono metaboliti acidi dati dalla fermentazione degli zuccheri e carboidrati alimentari;
- sopravvivono in presenza di elevate concentrazioni di acidi organici
- la loro presenza massiccia  nel cavo orale è considerata un indicatore di rilievo per lo  
   sviluppo della carie.

Il processo di formazione della carie dentale  e' un processo dinamico che comprende processi di demineralizzazione e remineralizzazione. Quando il tessuto dentale va incontro a demineralizzazione, i cristalli di idrossiapatite del dente iniziano a solubilizzarsi con la conseguente formazione di una breccia nello smalto attraverso la quale si verifica un'invasione secondaria di altri batteri che possono così raggiungere la dentina, ledendone la consistente componente organica, fino a raggiungere la polpa dentale, dove il conseguente processo infiammatorio e l'edema che lo accompagna, porta alla compressione delle radici nervose sensitive ed alla comparsa del dolore.
Si sviluppano delle  lesioni cariose solo se gli acidi non vengono neutralizzati (p.e.dall'igiene orale) e la fase di demineralizzazione del dente non è seguita da un periodo sufficientemente lungo di remineralizzazione.

Il processo di demineralizzazione quando raggiunge la dentina è molto più rapido; inoltre risulta irreversibile e porta quindi alla perdita di sostanza in smalto e dentina.
Se il processo carioso non viene curato raggiungerà la polpa causando flogosi pulpare. Si ha in questo caso la carie penetrante, che interessando la polpa provocherà una  pulpite acuta (caratterizzata da un forte dolore spontaneo).
Le conseguenze delle lesioni cariose  che non vengono curate in tempo possono essere le seguenti:
Rischio di perdita completa della corona del dente.
Necrosi della camera pulpare.
Infezioni del canalicolo pulpare.
Interessamento dell'osso alveolare.
Lesioni periapicali: osso alveolare profondo, membrana periodontale.